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lunedì 6 ottobre 2014

La mia postazione di lavoro

E' qui che nascono le mie immagini, è qui che il mio vagabondaggio mentale prende forma-colore. 
I programmi sono ormai così complessi e articolati che è quasi impossibile conoscerli e sondarli in tutte le loro possibilità e combinazioni. Per giunta sono pigra e non ne ho approfondito la conoscenza più di tanto: mi lascio guidare dalla mia ignoranza, perché l'arte è lunga e la vita è breve. Brancolo nel buio, procedo per tentativi, cancello e rifaccio, gioco e mi diverto, imparo mentre lavoro, qualche volta mi arrabbio...ma poco; il risultato finale a volte mi soddisfa e a volte no. 
Il caso, come nella vita di tutti, interviene nel mio lavoro facendomi scoprire nuove soluzioni e alla fine porta fuori qualcosa che non avevo previsto ma che era dentro di me, perché se l'opera, soprattutto oggi, può incontrare tutto il mondo, l'artista quando la fa incontra soprattutto se stesso.

giovedì 31 luglio 2014

Dalla serie "I miei Ovali": Intrecci, nodi, grovigli

Mi rituffo nell'astratto che mi fa sentire più libera rispetto a logiche compositive tradizionali. 
Questa volta ho dato forma-colore ai rapporti familiari (intendo la famiglia d'origine), quel mix di eredità biologica, educazione, vicissitudini che, nel corso della vita, protegge, opprime, conforta, imbarazza, consola, agevola e ostacola, accoglie e respinge: i genitori e i fratelli, ma anche nonni, zii, cugini, parenti acquisiti.

mercoledì 9 luglio 2014

Arborea Felix

Tempo di vacanza...e, possibilmente, di vita all'aria aperta. L'anno scorso, a Ischia e a Gaeta, ho notato e fotografato alberi dalle strane e accentuate sinuosità che possono richiamare alla mente il corpo femminile e i suoi atteggiamenti. Questo alberello si trova in una stradina di Porto d'Ischia che conduce al mare: ne ho fatto una fanciulla-albero felice della sua produzione floreale e le ho dato appunto il nome immaginario (pseudo-scientifico) di "Arborea Felix".

Arborea Narcisa


Questo albero si trova su un belvedere di Gaeta. Il posto è ventilato e, forse, l'alberello è rimasto stranamente piegato dal vento sin da quando è nato. L'ho "interpretato" come una vanitosa ragazza che ammira la propria immagine riflessa in uno specchio d'acqua e l'ho chiamata "Arborea Narcisa".


Arborea Flamenquera

Sembra una danzatrice che inarca la schiena questo albero che ho fotografato a Gaeta sul lungomare Serapo.


lunedì 23 giugno 2014

Da un po' di tempo non pubblico nuovi lavori, ma io in estate vado in letargo....però qualcosa sto preparando....solo che non mi decido a finire.....

lunedì 28 aprile 2014

Dolce Diluvio

Il diluvio universale a modo mio: acqua che avvolge ma non distrugge, rinfresca ma non gela; lava i pensieri e sciacqua le angosce, lenisce i dolori dell'umanità, donando al mondo levità e freschezza e i colori dell'arcobaleno.
Continua la mia "ispirazione cosmica".....

giovedì 10 aprile 2014

Terra Acqua Fuoco Aria

Magma primordiale e incandescente......Questo lavoro si ricollega idealmente al mio "Big Bang" (che si trova tra i post precedenti) e rientra nel mio filone di ispirazione "cosmica".

lunedì 24 marzo 2014

Dalla realtà al sogno (passando per la tecnologia)

Questa non è una pittura digitale ma la trasformazione elettronica di una fotografia che ho fatto con la mia modestissima macchinetta digitale. E' un angolino della mia cucina, c'è un vecchio vaso (assolutamente non pregiato) sul quale avevo disegnato dei fiori alla meno peggio per mascherarne le lesioni superficiali; le piante sono vere. Ho negativizzato la foto (i programmi in questo caso ti danno sempre i colori complementari secondo il cerchio cromatico e così le foglie verdi sono diventate una cascata di petali rosa), e poi ho modificato spazio, prospettiva e dimensioni.
L'ho fatto per gioco ma il risultato mi è piaciuto: un angolo perfettamente domestico e quotidiano è diventato qualcosa di effetto straniante e vagamente onirico.

giovedì 6 marzo 2014

Le Muse sommerse (Scherzo di Carnevale)

Notizie dal mondo dell'archeologia sottomarina: stupefacente ritrovamento, a largo del Golfo di Baia, di quattro statue antiche. Il prof. Von Klassiken, esperto di fama mondiale, ritiene trattarsi di statue di età ellenistica, da attribuire allo scultore Kilosà, pronipote di Prassitele e attivo a Rodi, raffiguranti le Muse (si cercano le altre cinque). Probabilmente facevano parte del prezioso carico di una nave naufragata mentre era in viaggio verso il tempio di Apollo (ne parla Pausania). I sommozzatori sono ancora sotto choc e affermano che, al loro apparire, le statue si sono animate e volevano abbracciarli.
Il noto psichiatra prof. Sonomatto si sta occupando del caso. Von Klassiken sconsiglia il restauro perché dice che le statue sono già belle così.

Si può amare l'arte e scherzare su di essa? Penso proprio di sì. Per me le Muse sommerse sono le attitudini artistiche e le esigenze espressive che dormono dentro di noi pronte ad abbracciarci se abbiamo il coraggio di manifestarci un po'.

giovedì 20 febbraio 2014

L'onda anomala

Ho unito qui due cose che insieme non possono proprio stare: il mare e lo spazio.
Il mare è però di sostanza colorata e leggermente granulosa (è polvere di stelle!); le mie piccole bagnanti si abbandonano ad essa  gioiosamente.

mercoledì 12 febbraio 2014

Rétro

Archeologia industriale: avete mai visto un disco a 78 giri? E' roba da collezionisti. Ne ho immaginato uno e l'ho illuminato con colori forti e acidi, psichedelici, perché le tecnologie invecchiano, ma la musica no.

lunedì 20 gennaio 2014

Inverno I


Con "Inverno I" continuo a esplorare e ad elaborare una certa vena di pessimismo che sento affiorare in me in questo periodo perché mi piace affrontare ogni tematica facendone scaturire qualcosa di bello. Questa volta l'ansia assume la forma di piante morbide e colorate, agitate da un vento notturno che ho immaginato gelido.

Inverno II

In "Inverno II" le mie piante sono ugualmente immerse in una notte invernale ma calma e serena, sembrano gioire del freddo e assorbire beneficamente l'aria limpida e rarefatta.